"Le donne iraniane sono speciali: sono roccia e acciaio. La loro rivoluzione non si è mai fermata"
(Tiziana Buccico)
La "rivoluzione" in Iran e il ruolo che le donne stanno avendo in essa: è stato questo il tema del convegno tenutosi ieri presso la sede dell'Associazione Campania Europa Mediterraneo a San Giorgio del Sannio (BN) dal titolo "Le donne iraniane tra passato e presente".
All'incontro, moderato dalla giornalista Teresa Simeone e dal Presidente dell'Associazione CEM Enzo Parziale, hanno partecipato Luciana Borsatti, scrittrice e corrispondente Ansa a Teheran e Tiziana Buccico, giornalista ed esperta in cultura iraniana. Due voci, come evidenziato da Simeone, che hanno offerto una visione privilegiata dall'interno del mondo iraniano, da parte di professioniste che hanno vissuto e lavorato molti anni nel grande Paese del Medio Oriente.
Buccico ha invocato un ribaltamento della narrativa "mainstream" che vorrebbe le donne iraniane tutte sottomesse, tutte a capo coperto e succubi del Governo: le donne iraniane sono politicamente impegnate, colte e determinate; secondo un'intervista di Pegah Moshir Pour al Sole 24 Ore, infatti, il 97 % delle donne iraniane sono alfabetizzate e di queste ben il 66 % è laureata.
La parità che le donne dell'Iran reclamano a gran voce non è solo la possibilità di togliere il velo: quello che chiedono è una parità vera ed effettiva di diritti che viene loro negata dalla legge. Ad esempio, la testimonianza di una donna in tribunale, per la legge iraniana, vale la metà di quella di un uomo. Oppure, una donna sposata non può viaggiare all'estero senza accompagnatore.
L'obiettivo di incontri come quello di ieri sera, nella sua intenzione, deve essere quello di individuare delle manifestazioni di solidarietà da parte della comunità internazionale che siano efficaci e vadano oltre la mera manifestazione di intenti.
Come ha evidenziato Borsatti, infatti, abbiamo avuto notizie della situazione iraniana "di prima mano" soprattutto dai protagonisti della diaspora iraniana in occidente: oppositori politici ed esuli in Europa che stanno creando solo ora un movimento minimamente organizzato per cercare di fare qualcosa di concreto. Ma senza una leadership, senza un manifesto politico è molto difficile che queste azioni si concretizzino.
Soprattutto, conclude Borsatti, dobbiamo mettere a tacere la voce della diaspora in Occidente "dei falchi", ma ascoltare la voce della diaspora che spinge alla pace.
Fonte immagine: M.o uigi Fuschetto - "Il fuoco della rivolta delle donne iraniane" olio su tela